Nato negli Stati Uniti, a Grahm, in Virginia, il 4 giugno 1915, da genitori entrambi originari di Piedicavallo, maggiore di quattro figli, compì i suoi primi studi in una scuola di New Hall in West Virginia e poi a Lynch, nel Kentucky. Nel 1926 la famiglia ritornò a Piedicavallo.
Fin dall’infanzia Nilo manifestò il proprio profondo interesse per la musica, appoggiato e seguito in questo dalla madre Anna. Nilo compì i suoi studi in questo ambito, esercitando in essi la propria lucida razionalità e al contempo lo spirito pratico che si sarebbero dimostrati estremamente utili in tutta la sua vita. Le doti intellettuali e di creatività, l’interesse e la curiosità per ogni disciplina avrebbero fatto sì che egli, anche senza una preparazione scolastica specificatamente mirata allo studio della musica, potesse affrontarlo con grande capacità di approfondimento, benché spesso in solitudine, dato che la sua preparazione fu in parte quella di un autodidatta.
Un episodio, narrato dal fratello minore Ermanno, ci dà la dimensione del suo amore per la musica. Nel 1944 i due fratelli, prigionieri dei nazisti a Villa Schneider a Biella, erano stati condannati a morte. Nilo non pensava alla fine imminente; il suo rammarico era di non avere un pezzo di carta per scrivere una melodia che aveva in mente. La condanna a morte fu successivamente commutata in quella ai lavori forzati; a Torino, prima di essere trasferiti per essere deportati, Nilo riuscì a trovare un pezzo di carta per scrivere la sua composizione, che tenne in tasca per settimane durante l’avventurosa fuga organizzata dalla madre.
Uno dei suoi punti di riferimento era il chitarrista spagnolo Andrés Segovia, che aveva eseguito, in privato, partiture di Nilo, pubblicandole poi su una rivista specializzata in divulgazione di composizioni per chitarra classica, la “Guitar review”.
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